Hanno risposto all'invito e partecipato alla serata c/o il Centro Missionario diocesano:
le parrocchie di Baudenasca e s. Lazzaro - 3 Suore Giuseppine - d. Marabotto - Paolo di Perosa, appena rientrato da una visita a d. Peira in Brasile (Rio Branco) (ha saputo dell'incontro da d. Peira in Brasile e ci ha portato una sua lettera di saluto e informazione)
Prendendo spunto dalla Lett. Ap. "Porta fidei" (messaggio papale per il 2012) e da "Testimoni di Dio, testimoni di misericordia" (contributi dalla 9a Settimana Nazionale di Formazione e spiritualità Missionaria - Cassino 26/31 agosto 2011) abbiamo ripensato alcuni punti fondanti la "missione":
- chi ha ricevuto il dono della Misericordia di Dio (Amore che da vita senza limiti) non può non può non essere annunciatore e testimone di questa Buona Notizia a tutti gli uomini, vicini e lontani
- "Voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti" (Osea 6,6) -
"Smettetela di presentare offerte inutili... non posso sopportare delitto e solennità"
(Isaia 13-14):
Cammino spirituale individuale - Sacramenti e Liturgie - pastorale ecclesiale:
quale fine perseguono?
Come si concilia la vita di fede con il vissuto quotidiano?
- La missione della Chiesa si realizza nella misericordia anzi come Misericordia:
Servire/amare Dio significa servire/amare il fratello e più in generale ogni creatura dataci da Dio:
per puntare dritto al Creatore è necessario deviare verso la creatura.
Dio ha creato e crea per Amore: "La gloria di Dio è l'uomo vivente" (s. Ireneo)
- La Chiesa è segno (rappresenta) e strumento (serve) del Regno di Dio:
Regno di conciliazione - Giustizia - Pace - Pienezza di vita per tutti.
- La missione di testimoni esige che tutta l'attività della Chiesa particolare, tutto il suo essere e operare siano annuncio e testimonianza del Regno.
Noi tutti/Chiesa viviamo il momento storico per cercare di capire le inquietudini più profonde di ogni uomo e per dare risposte comprensibili e attuali che rendano efficace la comunicazione della "Buona Notizia".
- Indispensabile una rinnovata adesione di fede personale e comunitaria al Vangelo di Gesù Cristo:
relazione personale con Cristo come Persona viva che colma la sete del cuore, da condividere con tutti i fratelli, vicini e lontani.
Lo scambio che è seguito tra i presenti ha testimoniato come sia grande l'amore che si riceve, quando si fa un'esperienza in "terra di missione", infinitamente più grande del poco che si dà con la propria presenza e la propria attività.
L'esempio del laicato nelle "missioni" attivo nella vita ecclesiale, capace di camminare nella fede - condurre la liturgia e la catechesi anche in assenza o con la presenza limitata di sacerdoti, stupisce e interpella le nostre comunità. L'autotassazione per sostenere le attività pastorali, pur nella povertà cronica delle loro risorse, mette in crisi le nostre comunità così individualiste e abituate ad avere di tutto e di più senza impegno personale...
Sono emersi tre problemi da affrontare:
ü Cresce il numero delle persone, soprattutto giovani, che desiderano fare un'esperienza in "terre di missione": come prepararli adeguatamente a vivere al meglio questa possibilità?
ü Chi rientra è normalmente carico di emozioni forti: come aiutarli a passare dall'emozione alla riflessione sull'esperienza fatta
ü La riflessione dovrebbe portare ad una scelta conseguente, che incida sulla vita quotidiana: come offrire occasioni di attuazione operativa a scelte diverse?
L'Ufficio Missionario Diocesano raccoglie l'appello e si impegna a cercare risposte: riteniamo di non avere la bacchetta magica per cui chiediamo a tutti quanti hanno idee e disponibilità di collaborazione a farsi vivi per cercare insieme (ecclesialmente) una strada percorribile nella nostra diocesi e con le nostre forze.
Ufficio Missionario Diocesano